sabato 19 aprile 2014

Sisters of Musashino Line (Yamamoto Jun'ichi, 2012)

Mese davvero infernale a livello lavorativo, senza contare che poi ci sarà il Far East e un seminario sul cinema fantastico a metà maggio a cui parteciperò con un breve intervento sul J-Horror (poi magari ne parlo più approfonditamente). Quindi di scrivere di ciò che sto vedendo non se ne parla, ma ciò non significa che siano mancate le visioni interessanti, soprattutto nel campo dell'horror e del thriller. Cito solo The Neighbour N.13 di Inoue Yasuo (2004), The Black House di Morita Yoshimitsu (1999), Gomennasai di Asato Mari (2012) e soprattutto Shady di Watanabe Ryōhei (2012). Ai quali si aggiunge il divertentissimo Why Don't You Play in Hell? di Sono Sion (2013), in cui si versa parecchio sangue ma che con l'horror non c'entra niente. Spero di avere il tempo di scrivere due righe su queste opere, in misura diversa tutti meritevoli, prima o poi. Nel frattempo, vi lascio il link di una mia recensione su un film che è davvero una robetta abbastanza insignificante (a tratti pure irritante, devo dire), ma che fa comunque parte di un filone importante a livello commerciale, in questa particolare epoca del cinema giapponese (vedi il post qui sotto). Il film è Sisters of Musashino Line di Yamamoto Jun'ichi (2012), e trovate la mia recensione qui, come sempre su Sonatine.

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