giovedì 12 dicembre 2013

Crows Zero (Miike Takashi, 2007)

Brevemente, perché in questo periodo non ho molto tempo. Sempre per approfondire la questione dell'intermedialità tra cinema e manga, nei giorni scorsi ho recuperato altri due film attinenti all'argomento.
Il primo è Crows Zero (2007) di Miike Takashi, episodio iniziale di una trilogia, tratta dal manga Crows di Takahashi Hiroshi, il cui terzo capitolo uscirà nel 2014 per la regia di Toyoda Toshiaki (che già si era cimentato con questo genere di atmosfere in uno dei suoi primi lavori: Blue Spring, a sua volta tratto da un manga di Matsumoto Taiyō).
La mia impressione è che il film di Miike non apporti particolari elementi di novità alla sua filmografia, per cui forse non risulterà (anzi, "sarà risultato", dato che è un film del 2007 e io scrivo in differita) particolarmente eclatante agli occhi di chi ha già visto e apprezzato precedenti lavori analoghi del regista. Allo stesso tempo, tuttavia, ne conferma la maestria nel tradurre in pellicola le pagine, o anche solo le atmosfere, di uno shōnen manga d'azione. Così su due piedi, non mi vengono in mente altri registi capaci di rendere così fruibile e autonoma (non ho letto il manga di Takahashi ma ho trovato ugualmente godibile il film) un'opera di questa natura, ovvero che attinge a un universo cartaceo fortemente codificato, rendendone in una certa misura plausibili i cliché senza per questo tradirne lo spirito originale. Personalmente l'ho preferito al più recente Ai to makoto  (For Love's Sake, 2012), anch'esso di ispirazione manga e ambientato in un liceo malfamato in cui abbondano le risse e bazzica la yakuza, la cui impostazione da musical volutamente kitsch, sebbene generasse alcuni momenti esilaranti, mi era sembrata una scelta un po' troppo consumata e di maniera, per un regista come Miike.
Dell'altro film parlo domani o nei prossimi giorni.

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